Scene surreali agli Australian Open con gli spettatori espulsi alle 11:30 per il coprifuoco. Djokovic ringrazia
In Australia e soprattutto a Melbourne le misure anti-COVID vengono prese molto sul serio. Un focolaio di – per ora – tredici persone della “variante inglese” ha provocato cinque giorni di lockdown.
L’effetto immediato sugli Australian Open è stata la richiesta fatta agli spettatori di abbandonare gli stadi alle 11:30 locali per permettere loro di essere a casa per mezzanotte.
L’impatto più grande di questa decisione è stato sul match tra il numero uno al mondo Novak Djokovic e il numero 27 Taylor Fritz. L’incontro era iniziato con il pubblico: le simpatie degli spettatori si erano subito suddivise tra i serbi a favore del proprio connazionale e “gli altri” a favore dell’amico Fritz.
Con Djokovic in forte difficoltà a livello fisico, Fritz godeva dell’inerzia della partita nel quarto set, dopo aver recuperato il terzo.
All’arbitro di sedia viene consegnato il comunicato che ha invitato gli spettatori a uscire dal campo
Il gioco è stato interrotto per dieci minuti mezz’ora prima dell’introduzione del coprifuoco per permettere agli addetti alla sicurezza di convincere gli ultimi tifosi a lasciare la Rod Lever Arena.
Da lì il match è proseguito a porte chiuse. Senza il pubblico il serbo ha ritrovato la concentrazione e dopo aver ceduto il quarto ha vinto il decisivo quinto set.
Molto probabilmente le qualità di Djokovic sarebbero venute fuori comunque, ma l’aver giocato in condizioni diverse l’ultimo – decisivo – set ha condizionato l’incontro e l’anello più debole della catena ha ceduto.
Ma rimane sempre il dubbio a noi e soprattutto a Fritz, che le cose sarebbero potute andare diversamente.
Da oggi fino a Mercoledì tutti gli incontri si giocheranno a porte chiuse, da Giovedì, forse gli spettatori potranno tornare agli Australian Open.
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